Miglior Autore
Luigi Chighine
Premio Giuria
Giulio Veggi
Miglior Autore Under 29
Andrea Conti
Menu
Il cibo è arte. quante volte si sente dire questa frase? negli ultimi anni il cibo è considerato sempre più una forma d’arte, dalla continua ricerca di accostamento di sapori, ai modi più artistici di presentare l’impiattamento. ma se il cibo diventasse effettivamente arte? “menu” è una serie di fotografie dove viene proposta una cena degustazione di dieci portate basate sulla tradizione toscana, in cui ogni piatto si ispira ad un quadro, scelto tra le opere di alcuni degli artisti più importanti della storia. il progetto vuole, tramite l’accostamento ai quadri, ricondurre l’occhio dello spettatore all’arte, innalzando il lato artistico dei piatti ed estrapolandolo dal concetto assoluto di “semplice” cibo.
Primo Premio Tema Libero
Stefano Stefanoni
Secondo Premio Tema Libero
Massimo Tommi
Terzo Premio Tema Libero
Lorenzo Di Candia
Primo Premio Tema Natura
Mauro Rossi
Secondo Premio Tema Natura
Claudio Torresani
Terzo Premio Tema Natura
Alessio Cipollini
Primo Premio Tema Portfolio
Salvatore Montemagno
Vite sospese
Stiamo vivendo tempi molto cupi, densi di angoscia…. di paura.....che ci arrivano attraverso gli schermi tv con gli aggiornamenti in tempo reale sulla pandemia e attraverso i vetri delle finestre con il suono straziante delle sirene che si ripetono e si rincorrono tutto il giorno. la pandemia ha stravolto ne nostre vite.....le ha sospese.....e chiusi in casa attendiamo di ricominciare a viverle. durante l’ultimo periodo in cui la mia regione è stata in zona rossa ho chiesto ad alcuni conoscenti che abitano vicino casa mia, di affacciarsi alle loro finestre mentre io passavo davanti alle loro case durante la mia mezz’ora autorizzata di attività motoria, perché volevo fotografarli. e’ venuta fuori una serie di ritratti di un’umanità che guarda fuori, impaurita, tesa…….ma che sembra scrutare il cielo in cerca di segni di speranza.
Secondo Premio Tema Portfolio
Andrea Taschin
Ombre sospese
Ombre sospese primavera 2020: non è stato facile rappresentare i giorni stranianti che abbiamo vissuto. ci siamo trovati separati dagli altri e, in parte, anche da noi stessi. ho usato la terrazza della mia casa come luogo di osservazione di questo stato: l’assenza. mi sono chiesto come rendere il senso di separazione dalle pochissime persone che vedevo passare in strada. così ho fatto ricorso alla postproduzione: ho trasformato i passanti in sole ombre (separando ed eliminando dal fotogramma i corpi reali) come se fossero mere funzioni sospese in un tempo senza tempo. la composizione in polittico, a cui arriviamo poco a poco, è il risultato finale e il senso generale del mio lavoro: come se convergessimo tutti verso un ipotetico centro, uno spazio vuoto che sembra un vortice ma che invece rappresenta l’indice di una speranza collettiva, lo stare di nuovo insieme. ombre riunite ai corpi e non più fantasmi.
Terzo Premio Tema Portfolio
Enrico Patacca
Città metafisica
"città metafisica" è una sintesi, spogliata da minuzie descrittive, che pone tra luci e ombre la complessità del reale e la sua pluralità di accessi. l’immagine metafisica è concepita come “stratificazione del visibile” e, in quanto tale, contiene “una pluralità di livelli di lettura” ciò che si vede non corrisponde a un’unica realtà, ma può essere “sfogliato” nei suoi vari “strati di senso”. si va oltre l’apparenza, scoprendo o ipotizzando significati e suggestioni che trascendono la fisicità oggettiva, in quanto scaturiscono dalla particolare interazione fra individuo e contesto.